I diritti della persona nella storia fino ad oggi
Il cammino dei diritti della persona nella storia dell’umanità non è stato di certo facile e privo di difficoltà e spesso a carico delle categorie più deboli. Anche con lo sviluppo della società e la progressiva digitalizzazione e globalizzazione dei processi economici si sono avute ingiustizie verso le categorie più deboli. Risulta pertanto fondamentale fermarsi a riflettere sul valore della conquista dei diritti umani e su come questo sia collegato a contesti di libertà tutelati.
Dal Granducato della Toscana all’Agenda 2030
Tali principi sono, nel tempo, guida dei periodi storici. Primo fra tutti quello che caratterizza il Granducato di Toscana sotto la dinastia dei Medici dove si prendono decisioni che precorrono i tempi come la distribuzione delle terre a coloro che provenivano da altri territori, la riforma dei tribunali centrali e periferici con la quale si assicura i diritti soggettivi dei sudditi fino alla legge del 30 novembre 1786, che per la prima volta in Europa abolisce tortura e pena di morte, e che recepisce l’Illuminismo penale di Cesare Beccaria.
In sostanza in terra toscana nei vari secoli quei principi etici-civili che nutriranno la Carte nazionali ed internazionali hanno oggi ricaduta sull’Agenda 2030, strutturata in cinque aree di intervento, corrispondenti alle “5P” dello sviluppo sostenibile. Ciascuna delle Aree contiene Scelte Strategiche e Obiettivi Strategici per l’Italia, correlati agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile e richiamano alla profonda interrelazione tra dinamiche economiche, crescita sociale e qualità ambientale, aspetti conosciuti anche come i tre pilastri dello sviluppo sostenibile:
– Persone: contrastare povertà ed esclusione sociale e promuovere salute e benessere per garantire le condizioni per lo sviluppo del capitale umano;
– Pianeta: garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali, contrastando la perdita di biodiversità e tutelando i beni ambientali e colturali;
– Prosperità: affermare modelli sostenibili di produzione e consumo, garantendo occupazione e formazione di qualità;
– Pace: promuovere una società non violenta ed inclusiva, senza forme di discriminazione. Contrastare l’illegalità;
– Partnership: intervenire nelle varie aree in maniera integrata.
Si consideri che l’istituto ha adottato come matrice di progettazione per l’insegnamento dell’educazione civica quella indicata dal Consiglio di Europa con il documento “Competenze per una cultura della democrazia” dove si elencano valori, atteggiamenti, attitudini, conoscenza e comprensione critica come pilastri su cui fondare una cultura della democrazia che ci permetta di farci vivere una cittadinanza autentica.
L’Istituto pertanto, anche in linea con l’introduzione all’educazione civica intende proporre dei percorsi di riflessione che pongano in relazione quanto veniva previsto all’interno del Granducato di Toscana con le sopra elencate aree dell’Agenda 2030, articolando i seguenti itinerari nei rispettivi ordini di scuola: