Cos'è
L’INCLUSIONE SCOLASTICA
Includere significa accogliere tutte le diversità attraverso la predisposizione di una didattica al plurale in grado di valorizzare le differenze, fondata su un atteggiamento docente facilitante, creativo e compensativo. Adottare una prospettiva inclusiva consenteun uso della didattica funzionale alla promozione delle competenze, restituendo autonomia, senso critico e significato al processo di apprendimento dell’alunno che diventa protagonista, primo costruttore ed interprete del suo percorso formativo.
La Didattica Inclusiva prevede, inoltre, da parte di tutto il team docente in stretta collaborazione con le famiglie, la continua, flessibile ed aderente ricerca alle strumentalità e alle risorse formative più adatte a rispondere ad ogni singolo bisogno espresso a scuola, privilegiando un atteggiamento di condivisione e facilitazione didattica attivando le sinergie del tutoring e del cooperative learning, affinché ogni abitante della scuola (alunno, genitore, docente etc.), ancor più se portatore di bisogni educativi speciali, possa ambire, insieme al suo gruppo classe, alla realizzazione delle proprie aspirazioni, alla conquista dei suoi traguardi e al pieno riconoscimento del proprio percorso evolutivo. Tutto ciò a seguito della collegiale predisposizione di percorsi didattici flessibili, continui ed integrati, oltre ad un’accurata, prospettica e valorizzante comparazione tra i pre-requisiti in ingresso e quelli in uscita che ponga l'attenzione sul percorso di crescita dell'alunno nella sua globalità, piuttosto che sostare sulla valutazione delle singole prestazioni.
DIDATTICA PER COMPETENZE E STRATEGIE INCLUSIVE
La scelta delle strategie e delle tecniche educativo-didattiche, per la promozione delle competenze rappresenta il punto di avvio di un percorso curriculare che, evitando l'episodicità e la frammentarietà dell'intervento formativo a favore dell'attuazione di una progettualità continua, flessibile ed integrata, pone le basi per la co-costruzione della didattica inclusiva. La didattica per competenze viene investita di un forte valore inclusivo proprio per il suo rendersi aderente e flessibile ad ogni bisogno espresso in ambito scolastico, modulando essa risorse, strategie, interventi ed atteggiamenti, affinché ciascun alunno possa esprimersi con il proprio linguaggio, accogliere i messaggi utilizzando i codici del proprio stile di apprendimento, e sentirsi riconosciuto nelle specificità della sua personale azione educativa.
All'interno della didattica per competenze, o sovrapposti ed interrelati ad essa in una relazione trasversale di circolarità e complementarietà formativa, intervengono i seguenti aspetti cardine dell'intervento inclusivo:
• meta-cognitivo: l’approccio metacognitivo rappresenta una possibilità preziosa di trasmettere contenuti e strategie, attraverso un atteggiamento docente, accogliente e facilitante, che ponga l'attenzione non su cosa l’alunno apprende, ma su come l’alunno apprende. Oltre a tradursi in proposte, sollecitazioni ed interventi didattici che stimolino la partecipazione e l'intervento attivo dell'alunno all'interno del proprio percorso formativo, la didattica metacognitiva ha la funzione principale di aiutare il gruppo classe ad operare riflessioni condivise sui processi d'apprendimento, a delineare, con sempre più consapevolezza, capacità auto-valutativa ed autodirezionale, i confini, gli stili, le modalità del proprio modo di apprendere, di esprimere e tradurre l'appreso in personali, integrate e coerenti azioni didattiche. Il modello metacognitivo evidenzia la necessità di utilizzare e valorizzare le competenze personali per arrivare a manipolare le informazioni in modo coerente con le caratteristiche stesse del compito assegnato e in funzione di traguardi comuni. A tal fine, l'osservazione sistematica del proprio agire didattico, della propria dimestichezza a narrare aspetti personali di fragilità e forza, indagare il proprio vissuto storico nel contatto con i contenuti specifici, può condurre gli alunni allo sviluppo di una conoscenza metacognitiva ove possano risiedere le risorse formative più significative.
• dialogico ed autobiografico: in ambito didattico trova fondamento, significato e prospettiva il Metodo Narrativo, il quale, in modo imprescindibile e fondante, si pone come creatore del filo conduttore che lega tra loro tutte le azioni formative messe in campo e diviene strumento di osservazione e valutazione del percorso svolto. Attraverso l'elaborazione di connessioni di senso, vissuti cognitivi, emotivi ed affettivi, i diversi momenti narrativi diventano l'anello di congiunzione tra i diversi contesti d'appartenenza: scuola, famiglia, territorio e creano la base per le interconnessioni formative più significative ed efficaci. A tessere la trama della propria narrazione è una ricognizione biografica che pone l'attenzione sugli atteggiamenti espressivi e comunicativi e che vede, nella narrazione, il primo elemento di incontro con l'altro, verso la creazione dell’interscambio dialogico.
• tutoring e cooperative Learning: le metodologie dell' apprendimento cooperativo e del tutoraggio, prevedono l'attivazione dell'interazione promozionale (Relazione di sostegno reciproco favorente l'azione didattica) in piccoli gruppi di lavoro interscambiabili all'interno della stessa classe, nei quali prevalgono sentimenti ed atteggiamenti di collaborazione, sostegno, fiducia e rispetto reciproci. Dentro ciascun piccolo gruppo di lavoro (costituito per caratteristiche miste) la leadership è alternativamente assegnata e le responsabilità sono sia individuali che gruppali, così come i compiti relativi alla valutazione iniziale, intermedia e finale. Nel contesto dell'educazione tra pari, il tutor – ogni volta diverso a seconda di quali sono gli obiettivi, i compiti, le competenze da osservare - si pone come mediatore tra i contenuti e gli strumenti formativi, svolgendo la funzione del mediatore e facilitatore didattico, utilizzando un linguaggio parificato al "sentire" (sistema proprio-recettivo) degli altri alunni, veicolando, nel contempo, sentimenti di vicinanza e solidarietà, all'origine dell'autostima e del rinforzo reciproci.
• facilitante e compensativo: per Didattica facilitante e Compensativa si intende quell'insieme di attenzioni educative, continue e diffuse, volte al riconoscimento e al sostegno delle difficoltà emergenti da parte del singolo alunno, o più alunni, ai fini del pareggiamento delle possibilità e delle prospettive di crescita di ognuno dei membri del gruppo-classe in un'ottica di pari opportunità nel raggiungimento delle competenze e dei traguardi ambiti in area scolastica, cognitiva, identitaria e sociale. A tal fine, l'instaurarsi di un clima di fiducia all'interno della relazione docente alunno si ritiene di importanza fondamentale, essendo esso la base per la creazione di quel processo di affidamento/facilitazione che conduce alla circolarità e alla reciprocità formativi. Atteggiamento facilitante, questo, anche in fase di osservazione e riflessione sulle difficoltà incontrate, dove è opportuno, se non indispensabile, che si attivi una partecipata e personalizzata ricerca di un nuovo e condiviso utilizzo di strategie, risorse, stili e linguaggi atti a produrre modifiche importanti nell'attivazione dei processi di apprendimento e nell'applicazione trasversale, integrata e coerente, dei nuovi contenuti appresi.
• auto-valutativo: nel Sistema di Autovalutazione, inteso come momento continuo e trasversale di osservazione delle dinamiche relazionali interne ai contesti di apprendimento e alle comunità scolastiche, educative e formative attuate nel contesto scolastico da parte di tutto il personale impegnato nel processo inclusivo, al fine di operare una riflessione condivisa circa le strategie, i significati e le pratiche della Didattica Inclusiva per Competenze. Tale processo auto-valutativo è auspicabile che conduca all'elaborazione di strumenti e modalità osservative che favoriscano il consapevole riconoscimento dei punti di forza e delle fragilità soggettivi nel contatto quotidiano con ogni sfumatura della diversità, attraverso una responsabile ed onesta osservazione del Sé Docente e della propria azione formativa inclusiva in relazione alle diversificate richieste e in funzione del raggiungimento dei traguardi prefissati. Ad un impegno di ricerca personale, va necessariamente affiancato un impegno di ricerca professionale, laddove solo attraverso una formazione ed un aggiornamento continui, selezionati in base ad obiettivi e bisogni, di volta in volta emersi e tarati sulle specifiche esigenze progettuali e didattiche, l'insegnante può reperire quelle risorse e quegli strumenti che, dall'approccio finalizzato, lo conducano all'attuazione di un intervento globale competente ed efficace;
Una nota a parte merita la metodologia della FlippingClassroom,(letteralmente classe capovolta): propone e prevede una revisione della lezione frontale a favore di nuova distribuzione, flessibile e circolare - nella relazione docente-alunno - dei compiti e delle responsabilità didattiche, andando, attraverso il reperimento condiviso e partecipato di risorse, strategie e strumentalità operative, a dotare il gruppo classe - inteso come sistema formativo - di quell' autonomia progettuale e decisionale fondamentale per la creazione di un contesto d’apprendimento efficace e benefico sia sul piano individuale che collettivo. Attraverso l'attivazione dei processi di valutazione e revisione del percorso, e, a seguito di una crescente consapevolezza negli alunni delle scelte effettuate e dei risultati prodotti, ci si auspica l'attuarsi della corresponsabilità educativa tra alunni e docenti: tale alleanza formativa si pone come fattore proprio della didattica Inclusiva, laddove la diversificazione e la pluralità dei contribuiti richiesti chiama in causa ogni alunno, invitato a prendere parte al progetto educativo, con le proprie personali modalità e potenzialità, ricevendo accoglienza, cura e valorizzazione e, nel contempo, attivando i processi propri dell'autobiografia cognitiva.
In particolare, si auspicano anchedei percorsi di apprendimento multidisciplinari, che attingano il più possibile al mondo reale, centrati sul significato di competenza, (perché solo così si possono mettere in campo conoscenze, abilità e attitudini) e realizzati attraverso compiti di realtà/ autentici.
LA TRASVERSALITA’ DELL’AREA INCLUSIONE
L’inclusione è un’area trasversale che investe, in modo continuo e diffuso, tutti gli ambiti e tutti i momenti dell’azione educativa attraverso le proposta di una Didattica per Competenze e di un approccio educativo di tipo metacognitivo che doti tutti gli alunni di quegli strumenti per la conquista dell’autonomia quali la consapevolezza, la creatività e lo spirito critico. L’inclusione, infatti, non è un’area a sé stante, ma è lo sfondo integratore - o comune denominatore - del contesto scolastico, in grado di dare significatività e direzionalità a tutta l’azione didattica, ma ancor prima, all’azione riflessiva e convergente di tutte le persone chiamate in causa nell’elaborazione del progetto educativo. E in quest’ottica che vengono assegnate le risorse del Fondo d’Istituto: a seguito dell’attenta rilevazione di contingenze specifiche osservate trasversalmente dai docenti e definite in sede collegiale, sulle quali viene attuata una progettualità di sostegno e compensazione dal forte valore inclusivo.